Con questa mostra, curata da Diego Galizzi, direttore di Imola Musei, la città che da più di quarant’anni è la sede delle loro creazioni vuole dedicare a Bertozzi & Casoni un importante e doveroso tributo, facendo dei propri musei civici il teatro di un evento espositivo diffuso che ne celebra il genio artistico e ne racconta, quasi in qualità di testimone, il percorso che li ha portati a crescere e affermarsi. Il particolare legame tra la città e gli artisti, oltre che la recente scomparsa di uno dei due componenti del sodalizio artistico, Stefano Dal Monte Casoni, fanno di questo evento espositivo un qualcosa di speciale, dai risvolti umani oltre che artistici e culturali.
Il cuore del progetto espositivo – che si sviluppa in tre distinte sezioni ognuna in uno dei musei imolesi – si svolge nei sontuosi saloni di Palazzo Tozzoni (“Tranche de vie”). Qui le opere di Bertozzi & Casoni dialogano con gli ambienti e le suppellettili originali del palazzo, in un percorso di evocazione e riattualizzazione della vita quotidiana dei conti Tozzoni attraverso le spiazzanti trovate creative del duo artistico. La propensione allo stupore, l’innato senso di ironia e il linguaggio orientato a una mimesis spericolata e accattivante trovano in questo splendido scenario un’occasione unica per slanciarsi in un mirabile gioco di scambio tra realtà e finzione. Ciò che a Palazzo Tozzoni si mette in scena non è una mostra tradizionale, piuttosto una grande installazione corale orientata allo spaesamento, un vero e proprio “laboratorio del dubbio”.
“In nuce. 1980-1997”, la sezione allestita nel quadriportico del Museo San Domenico, è invece un percorso tutto improntato alla narrazione. Una mostra inedita, che per la prima volta vuole raccontare – in un certo senso – Bertozzi & Casoni prima di Bertozzi & Casoni, prima cioè che la messa a punto di quel linguaggio così originale e di rottura che oggi caratterizza inequivocabilmente il duo imolese facesse erompere la loro proposta artistica in qualcosa di più ampio e universalmente riconosciuto. Ricca di una sessantina di pezzi, la mostra mette in luce le ricerche e le fasi espressive degli artisti a partire dai primi anni Ottanta fino all’incirca alla metà degli anni Novanta. Punto d’approdo della mostra è la svolta degli anni 1997-98, a cui Bertozzi & Casoni giungono con opere che si fanno via via più monumentali e aperte a materiali nuovi e a lavorazioni più complesse. Lavoro emblematico di questo passaggio a una nuova fase è “Scegli il paradiso” (1997), opera scenografica e piena di significati simbolici che i visitatori possono ammirare al piano superiore del museo, nelle collezioni permanenti.
Terza e ultima sezione è la scenografica installazione “La
morte dell’eros” all’interno della torre sud-est della Rocca Sforzesca. In
occasione della mostra giunge a compimento uno dei progetti più lunghi e
travagliati di Bertozzi & Casoni. Concepita già nel 2000, l’opera ha
rappresentato per anni una vera sfida inventiva e tecnica per gli artisti.
Sotto la secolare volta in mattoni, immerso in un’atmosfera spoglia e austera,
si consuma il suicidio dell’eros, rappresentato dagli artisti in forma di fauno,
emblema della pulsione erotica. Una visione drammatica e di grande impatto,
ulteriore prova di una delle tematiche più distintive degli artisti, quella dei
memento mori.
Mappa
Bertozzi&Casoni. Tranche de vie
Viale Domenico Rivalta 93
40026 Imola
Sito/minisito/altro: https://imolamusei.it/
Orari
La sede di Palazzo Tozzi proroga la mostra fino al 1 aprile.
Orari di apertura fino al 18.02.24
giovedì e venerdì 15-19
sabato e domenica 10-13 e 15-19
Orari di apertura dal 19.02.24 al 25.02.24
giovedì e venerdì 15-22
sabato 10-22
domenica 10-19
Orari di apertura dal 26.02.24
venerdì 15-19
sabato e domenica 10-13 e 15-19